Un pò di storia

La torre Bruna o di Rocca Bruna era un tempo tra le più alte della città, che rivaleggiava con la torre del Mangia, situata proprio di fronte, sempre in piazza del Campo. Come gran parte delle torri senesi venne scapitozzata nel Cinquecento.

Appartenne ai Maconi, ai Biringucci ai Tommasi, poi al nobile Mino Campioni dai primi del Settecento, e infine passò ai Sansedoni, proprietari del famoso palazzo.
La torre, assai antica e coeva alla Rocca Bruna, era detta di Serravalle, perché era stata costruita in quel preciso punto per sbarrare e controllare la parte superiore del Campo quando era ancora una valle selvata.

Costruita in calcare a base quadrata, era in origine forata da rare aperture, sostituite oggi da finestre per l'accorpamento all'edificio vicino.
La merlatura che la conclude, in laterizio, può essere riferita ad un intervento del XIV secolo dopo che fu mozzata all'altezza dei tetti delle case.

Dell'edificio trecentesco resta la fronte su via Bianchi di sotto, notevolmente alterata, ma che mantiene, al primo piano, una trifora originale.
Il paramento sulla Croce del Travaglio è interamente in pietra, grigia, con un coronamento merlato, apposto dopo l'accorciamento.

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